About the Creation – Rocca Pendice, Artist Residency MACC for Cà Foscari Univ Venice, curated by Giovanna Maroccolo, 2019. Series of big tapestries: frottage on canvas and broderies on ’70 dyed cotton canvases

 shows : Casa Testori Milano, Museo Diocesano Faeza/ Camaldoli Monastery/ GASC Galleria Arte Sacra dei Contemporanei – Villa Clarici Milano.

The project started in 2019 in Australia and continued in the Mediterranean area, facing some places and elements involved into the creation of the landscape and what is left about it after metamorphic events like climate change, anthropic action and geological episodes. Giorgia Severi continues archiving fragments of disappearing landscapes, as borderline places and transiction spaces, with this series of tapestries called Rocca Pendice. This series is dedicated to the geological formation of Rocca Pendice Mountain in Italy, a special environment, because is a natural thermal place, used from centuries to cure health problems. Big canvases have been used to make thermal mud baths to people, and the artist is here using the real canvases as symbols of healing landscape which now needs to be taken care of. The tapestry gets back to their traditional role of story tellers, which is here now about climate emergency.


Il progetto iniziato dall’artista nel 2019 in Australia e continuato nel bacino del Mediterraneo si confronta con alcuni luoghi, eventi ed elementi legati alla creazione del paesaggio e di quello che ne rimane dopo eventi metamorfici dal cambiamento climatico in corso, ad episodi geologici all’incursione antropica. Giorgia Severi continua qui il suo lavoro di catalogazione di paesaggi fragili, luoghi di margine e di transizione che vanno scomparendo o modificandosi molto velocemente per come li conosciamo ora, con la serie Rocca Pendice dedicata alla formazione geologica dei colli Euganei in Italia e al paesaggio culturale generatosi in loco. Gli arazzi sono stati realizzati prendendo il rilievo calcografico della superficie rocciosa del monte Rocca Pendice, con carbone stabilizzato su tela di cotone originale, che precedentemente era stata utilizzata per i fanghi termali, come simbolo di paesaggio che avvolge e cura l’uomo. Ora però è l’ambiente ad aver bisogno di cure, e l’arazzo reinterpreta la sua funzione di narratore di storie importanti, in questo caso enunciando l’emergenza climatica in corso.