
La mostra Another Ghost Landscape concepita per i due spazi espositivi Monogao21 e Magazzeno Art Gallery di Ravenna riporta Giorgia Severi nella città dove ha studiato dopo molti anni dalla sua assenza. L’artista mette in scena opere di tre diverse serie e periodi di ricerca dal 2016 al 2022 in cui il filo conduttore è il cambiamento climatico: opere su carta appartenenti al progetto Melting Glaciers a proposito di ghiacciai italiani, Ghost Landscape sul paesaggio politico migratore e colonizzatore , insieme ad alcune opere dall’ultimo progetto Macaronesia che tratta di specie in estinzione e foreste primigenie sulle isole atlantiche. Il tema del global warming viene attraversato con disegni che raffigurano specie vegetali endemiche e rarissime, opere su carta sintesi di cortecce di alberi che vivono solo in ristrette aree, sculture in ceramica che rappresentano specie alloctone ed autoctone di alberi che competono per lo stesso spazio, fotografie di grandi dimensioni su lastre di alluminio che immortalano la foresta Laurisilva e parchi botanici sulle isole dell’Atlantico, opere su carta/frottage di pareti montuose che ospitavano enormi ghiacciai che si stanno ritirando. Questa mostra ribadisce l’impegno di Giorgia Severi nei confronti del paesaggio portando il fruitore in un viaggio dall’Italia alle isole atlantiche della Macaronesia all’Australia per testimoniare le conseguenze del cambiamento climatico in corso.
Another Ghost Landscape exhibition conceived for the two exhibition spaces Monogao21 and Magazzeno Art Gallery in Ravenna brings Giorgia Severi back to the city where she studied after many years of her absence. The artist stages works from three different series and periods from 2016 to 2022 where the common thread is the climate change: works on paper belonging to Melting Glaciers project about Italian glaciers, Ghost Landscape about political landscape / migratory and colonized, along with some works from the latest project Macaronesia which deals with endangered species and primeval forests on the Atlantic islands. The theme of global warming is crossed with drawings depicting endemic and very rare plant species, works on paper synthesis of tree barks living only in restricted areas, ceramic sculptures representing invasive and native tree species competing for the same space, large photographs on aluminum boards shooting Laurisilva forest and botanical parks on the Atlantic islands, works on paper / frottage of mountain walls which once housed huge glaciers now retreating. This exhibition rehiterates Giorgia Severi commitment about the landscape bringing the viewers through a journey that goes from Italy to the Atlantic islands of Macaronesia to Australia to witness the consequences of the ongoing climate change.
- Endemica – Enmdemismo #1, 2022, ink on paper,, 70x50cm
- Dracena Drago. 2022, chalk and oil pastels stabilized on paper, alluminium board, 70x50cm, ph Gianluca Colagrossi
- Macaronesia – endemismo – Washingtonia Pam #1, 2022, chalk and oil pastels stabilized on paper, uv print on alluminium board, 70x50x3cm, ph Gianluca Colagrossi
- Quercus Robur 1# / Quercus Robur #2, 2022, ink on paper, oak wood, uv print on alluminium board, 25,5×19,5x5cm, ph Gianluca Colagrossi
- Endemica – Enmdemismo #2, 2022, ink on paper,, 70x50cm
- Macaronesia – endemismo – Washingtonia Pam #2, 2022, chalk and oil pastels stabilized on paper, uv print on alluminium board, 70x50x3cm, ph Gianluca Colagrossi
Photo credits Gianluca Colagrossi
Catalogue edited by MONOGAO21 ARTE E LETTERE RAVENNA
Thanks to: Olive Pink Botanic Garden, Alice Springs, Australia / Ian Colemancurator of Olive Pink Botanic Garden, Alice Springs / Peter Latzbotanis and writer / Joanna Foster / Jardín Botánico Icod de los Vinos, Tenerife / J.Rubens Borges Fajardo, Empresa Municipal de Desarrollo Econòmico, / Empleo, Turismo y Ocio “ICODTESA”. Excmo Ayuntamiento Icod De Los Vinos / Parque Rural de Anaga, Medio Ambiente, Tenerife / Gustavo Domìnguez, Direction Medio Ambiente / Ivan Mamely Gonzàles, of Medio Ambiente / Carmen Garcia de la Cruz ranger / Onelia Morin Siverio ranger
SILENZIO PARLA LA TERRA
Monogao21 e Mag Magazzeno Art Gallery sono lieti di presentare la personale di Giorgia Severi artista giovane ma che già da molti anni propone un lavoro di grande fascino visivo e intellettuale. Giorgia si confronta con la dolorosa metamorfosi degli spazi naturali di cui l’uomoanimale si nutre con avidità, incurante dell’incombente sensazione di catastrofe con la quale quotidianamente deve convivere. Quella di Giorgia è un’arte che non ci può lasciare indifferenti perché parla di noi, del nostro attraversare il mondo di adesso in maniera scellerata, senza distinzione di colore sesso o cultura, solo l’essere umano e la sua casa terra trattata da estranea. Una casa diventata scomoda ma dentro la quale ci si nasconde per non dover fare i conti con gli orrori provocati dalla nostra presunzione di eternità. E’ una forma d’arte che ci guarda con rimprovero per ricordarci cosa eravamo e in cosa ci siamo trasformati, anche se dalle rovine sembra emergere il messaggio del non tutto è perduto quando ci affidiamo all’arma della bellezza con la quale si può combattere anche l’erosione del tempo e degli spazi vitali. Non solo la bellezza del quadro o della scultura oggetto ma anche della sua rappresentazione, quella di un ghiacciaio scomparso, di una pianta, della corteccia di un albero, che giorno per giorno la nostra indifferenza tende ad allontanarci e con le quali l’arte si confronta per attenuare le distanze prima che sia troppo tardi. Penso ad Antonella Anedda e alle sue Geografe dove ci insegna che anche dalla distruzione possono germogliare nuove occasioni : Sgretolarsi significa lasciarsi erodere/sgretolarsi permette di coagularsi di nuovo/Ricominciamo. Allora se ne può dedurre che dietro questa sensazione di disfatta si nasconde qualcosa di attrattivo, anche nella perdita si annida un fascino quando l’arte diventa lo strumento per ricercare, per reinventariare le cose perdute come ci insegna Judith Schalansky con la scrittura e appunto Giorgia con la pittura e la scultura : la storia del mondo è piena di cose che sono andate perdute, smarrite nel corso del tempo o distrutte intenzionalmente a volte semplicemente dimenticate. Grazie dunque a quell’arte che ci ricorda che c’è stato un tempo in cui tutti abbiamo creduto nel rapporto paritario fra uomo e natura e grazie a quell’arte che ci convince che non è stata un illusione, che esiste ancora una possibilità di tornare a una convivenza senza prevaricazioni.
Luca Donelli / MONOGAO21 ARTE E LETTERE